Rubrica a cura della 

Dott.ssa Silvana Cum

Dietista

Centro Diabetologico Trieste (ASUGI)

PATATE

Originarie dell’America, caratterizzate da un gusto amidaceo e delicato, le patate hanno il pregio di essere un alimento sorprendentemente duttile e versatile. Possono essere utilizzate in numerose ricette diverse, servite con vari condimenti, protagoniste di tortini e sformati, ma anche irresistibili accompagnamenti a piatti di carne e pesce. Per il loro particolare sapore tendete al dolce, possono essere usate per attenuare la sapidità di alcuni alimenti o modificarne la consistenza.

Al momento dell’acquisto, sceglietele prive di germogli e macchie verdastre: quest’ultime, infatti, si formano conseguentemente all’esposizione del tubero alla luce solare e possono contenere una sostanza tossica, detta solanina, un glicoalcaloide che può provocare alterazioni a carico del sistema nervoso (sonnolenza), nausea, emolisi ed irritazione della mucosa gastrica.

Dopo l’acquisto, le patate vanno conservate in un luogo fresco (temperatura di 8-10 °C) e asciutto, lontano dalla luce, preferibilmente riposte in cesti di vimini o in sacchetti di carte/stoffa, così che l’aria possa facilmente circolare.

Come tutti i tuberi, anche le patate sono caratterizzati da elevate quantità di carboidrati (18 g ogni 100 g di alimento), vitamine, in particolare vitamina A, e sali minerali, in particolare potassio. È proprio la generosa presenza di amido che non permette di annoverarle tra i classici “contorni”.  Le patate, infatti, non sono verdura, bensì sostituiscono i farinacei.

Cosa significa? Significa che, se desideriamo comporre un pasto sano ed equilibrato, le patate vanno mangiate in sostituzione al pane oppure al primo piatto, non in abbinamento.

Detto ciò, le patate hanno proprietà antiossidanti e diuretiche e sono meno caloriche di quanto comunemente si pensi (85 kcal/100 g). Ma, allora, perché spesso vengono bandita dalle diete ipocaloriche? Le motivazioni sono molteplici.

Innanzitutto, tendono ad assorbire molti condimenti, sbilanciando la dieta a favore di grassi non desiderati (una porzione di patate fritte apporta mediamente 370 kcal, mentre una porzione di patate lesse “solo” 170 kcal). In secondo luogo, sono caratterizzate da un indice glicemico molto elevato, sovrapponibile addirittura a quello dello zucchero (glucosio). È proprio per questo motivo che, in presenza di diabete, è consigliato mangiarle dopo che si sono raffreddate bene bene poiché il raffreddamento rende l’amido in esse contenuto più digeribile (retrogradazione dell’amido).

Negli ultimi anni, in commercio, si trovano in vendita “patate al selenio”: non si tratta di una varietà particolare di patate, ma semplicemente di piante che sono state concimate con prodotti a base di selenio, un minerale prezioso per il nostro organismo.

SUGGERIMENTO SMART:
Le patate viola apportano interessanti fitocomposti. Studi di laboratorio dimostrano che gli antociani sono in grado di influenzare i geni dell’invecchiamento promuovendo la longevità e scoraggiando malattie cardiovascolari e oncologiche.

MELE

Una mela al giorno toglie il medico di torno?

Mi piacerebbe potervelo confermare, ma temo non si esattamente così.
La verità è che dipende.
Dipende dall’uso che facciamo della frutta, come succede per qualsiasi altro alimento. Se mangiassimo un kg di mele al giorno, il nostro peso aumenterebbe, i trigliceridi si altererebbero e il bilancio finale sarebbe negativo.
Il giusto compromesso è consumare 2 frutti al giorno, in quantità pari a 150 g a porzione.

Falso frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee, secondo la tradizione biblica fu proprio la mela a far cadere in tentazione Adamo ed Eva, dando origine al peccato originale.

Rosse, gialle, verdi, croccanti, farinose, asprigne, dolci, succose…le mele sono TUTTE caratterizzate, per l’85% del peso, da acqua, per il 10% da zuccheri semplici (carboidrati) e per il 2.6% da fibra, in particolare pectina. La pectina è una fibra solubile in grado di sciogliersi in acqua, formando un gel idroscopico che favorisce il transito intestinale, riducendo la stipsi. Nelle mele, proteine e lipidi sono trascurabili. Elevato, invece, è il contenuto in sostanze fenoliche in grado di promuovere la salute cardiovascolare.
Queste sostanze si concentrano in particolare nella buccia, che, quindi, non andrebbe eliminata, ma lavata accuratamente prima di essere consumata.

Genuino dessert dai sapori rustici, provatele cotte al forno, con un pizzico di cannella, una manciata di uva sultanina e una poggia di pinoli per esaltarne la naturale dolcezza. Una piccola coccola da assaporare nelle grigie giornate autunnali.

Ringraziamo “Il Pais” e in particolar modo a Alessia, Marta, Simone e Zani Piasenzotto

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