Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da un’alterata quantità o funzione di insulina, ormone secreto dalle beta-cellule di una zona del pancreas chiamata ‘isole di Langerhans’. L’insulina è indispensabile al metabolismo del glucosio: la secrezione di una corretta quantità di insulina è condizione necessaria per la regolazione del tasso di zuccheri nel sangue. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno provocando alterazioni alla funzionalità degli organi quali cuore, fegato e cervello.

La malattia, che ha una forte componente di familiarità, si manifesta in due forme principali, il tipo 1 (nel 10% dei casi circa) e il tipo 2 (90% dei casi).

Diabete di tipo 1, o ‘insulino dipendente’, caratteristico soprattutto dei giovani e per questo definito anche ‘diabete giovanile’. Insorge più spesso nell’infanzia  o comunque nei primi 30 anni di vita ed è caratterizzato da una carenza totale di insulina.  Il diabete di tipo 1 può essere riscontrato anche negli anziani  per progressiva involuzione delle cellule beta, che diventano atrofiche.

Diabete di tipo 2 è la forma più  frequente di diabete. E’ comunemente noto come  “diabete dell’età matura” o ‘diabete alimentare’ e si manifesta generalmente dopo i 40 anni, soprattutto in persone sovrappeso/obese. La sua evoluzione è lenta e priva di sintomi. Gradatamente la persona perde la capacità di controllare l’equilibrio della sua glicemia. In questi ultimi anni il diabete di tipo 2 è in preoccupante aumento anche tra i giovani, proprio a causa dell’incremento dell’obesità in questa fascia di popolazione. Ecco perché, per contrastare la patologia, è fondamentale mantenere un corretto stile di vita, in abbinamento alle eventuali terapie farmacologiche.

I NUMERI DEL DIABETE

Nel mondo

Secondo l’International Diabetes Federation, le persone che soffrono di diabete nel mondo oggi superano i 300 milioni e secondo le statistiche, questo numero è destinato ad aumentare.  Ma soprattutto, entro i prossimi 20 anni, i casi aumenteranno del 15% nei Paesi in via di sviluppo. Significa che ogni anno ci saranno almeno 7 milioni di nuove diagnosi di diabete, 2 ogni 10 secondi. La fascia di età più colpita è quella compresa tra i 40 e i 59 anni, che attualmente conta 113 milioni di malati e si stima che, entro il 2025, questo numero raggiungerà i 166 milioni.

In Italia

Attualmente in Italia si stima che la malattia colpisce circa  3.3 milioni di persone (di cui oltre il 90% da diabete di tipo 2) e si sospetta che siano circa 1 milione i diabetici che non sanno di esserlo.  In Italia, in base ai dati ISTAT, la prevalenza del diabete, riferita all’anno 2012 e stimata su tutta la popolazione, è pari al 5,5%.

  • Tipo 1

L’insieme dei dati attualmente disponibili consente di definire l’incidenza dei nuovi casi di diabete di tipo 1 nella nostra nazione, anche se quasi esclusivamente limitata all’età preadolescenziale (meno di 15 anni), con valori variabili da 7 a 11 nuovi casi per 100.000 persone in tutte le regioni, con l’unica eccezione della Sardegna dove si raggiunge la punta estrema di 34 nuovi casi.

  • Tipo 2

Secondo i dati dell’AMD, l’Associazione Medici Diabetologi, nel nostro Paese il 92% dei diabetici, è affetto dal tipo 2. Il 53% sono uomini e il 47% sono donne. Il numero dei pazienti di tipo 2 aumenta con l’avanzare dell’età: il 58% ha oltre 65 anni, il 37% ha tra i 65 e i 45, mentre il 5% non supera i 35 anni. E la percentuale di giovani tra i 25 e i 15 anni ha raggiunto lo 0,2%, un dato preoccupante considerando il fatto che fino a qualche decennio fa, il diabete tipo 2 era considerato una malattia senile.

Fonte: www.portalediabete.com’

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